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In Sila c’è un Museo d’Arte del bosco: il MABOS

Percorrendo la strada che porta al Parco Nazionale della Sila si trova il Museo MABOS: Museo d’arte del Bosco della Sila, una piccola realtà artistico-sperimentale che punta a diventare un polo di ricerca artistica, utilizzando appunto il luogo che lo ospita.

MABOS: nascita di un museo d’arte in Sila

Nasce tutto da un’idea che si fonde con la necessità di ristabilire un rapporto tra arte e natura, concependo il vivere a contatto con essa, il punto da cui partire per approfondire un senso di appropriazione con il territorio. Intraprendenza, accoglienza e curiosità caratterizzano Mario Talarico, imprenditore e ideatore del Mabos, che dal 2017 ha investito e creduto fortemente in questo ambizioso progetto circondandosi di un team qualificato e motivato che vede la partecipazione di artisti che vanno via via affermandosi sul mercato artistico internazionale.

Le residenze artistiche

Annualmente vengono indette delle residenze artistiche all’interno delle quali, artisti nazionali e internazionali e curatori emergenti, vengono invitati a lavorare in équipe per interagire col territorio, studiando e creando opere prettamente site-specific che andranno ad arricchire la già numerosa collezione del Museo Mabos. Le opere, installate in un’area di circa 5 ettari, sono immerse e integrate nel bosco ed accessibili a tutti.

Dal site-specific all’educazione ambientale

La denominazione site-specific è generalmente utilizzata in ambito artistico e della creatività contemporanea per indicare un intervento che è pensato e si inserisce in un preciso luogo. L’interazione con l’ambiente circostante è basilare e fa riferimento a tutti gli aspetti della sua identità, dalla storia all’architettura, dalla struttura spaziale alla cultura.

Questa modalità di esecuzione rende il rapporto tra arte e spazio indissolubile. L’artista deve “pensare” in relazione ad uno spazio che esiste a prescindere dall’opera d’arte generando opere volte, quindi, a creare un suggestivo parallelismo ed un dialogo con la natura. Per tutti quelli che prendono parte al progetto, il Mabos diventa casa-laboratorio, scambio e fucina di idee e confronto.

Tra le ultime sfide c’è anche quella di coinvolgere le nuove generazioni con un grande impegno anche sotto il profilo educativo che vede protagonisti studenti e scuole di ogni ordine e grado, attraverso qualificati progetti didattici che danno vita ad un centro esperienziale di educazione ambientale. L’obiettivo è quello di conoscere e valorizzare il patrimonio naturale della nostra terra attraveso l’arte contemporanea.

MABOS nasce dall’unione di due concetti: il rispetto della natura da una parte e la sperimentazione artistica dall’altra. Si propone di essere il tramite, per cui, attraverso il linguaggio dell’arte, si può raccontare quello che è il potere immersivo e contemplativo della natura. Essa ha infatti sempre assunto un ruolo imprescindibile per l’evoluzione culturale con dimostrazioni tangibili dello stretto legame che lo lega all’essere umano.

L’artista diventa attore sociale che dà luce ad una tra le sfide epocali per l’umanità; fermare la distruzione delle forme di vita, della natura e suggerire gli input necessari alla tutela e alla salvaguardia della bellezza più semplice.