Dal 23 al 27 Novembre 2021 torna il Lamezia Terme International Film Festival, la rassegna cinematografica che per l’ottavo anno accoglie registi, attori e critici nazionali presso il teatro Grandinetti di Lamezia Terme.
Quest’anno l’argomento scelto dal direttore artistico del festival Gianlorenzo Franzì è “Le lingue del cinema”, una tematica che permette un’analisi delle varie declinazioni del linguaggio utilizzate dai professionisti della settima arte, un approfondimento anche sull’utilizzo del dialetto e di espressioni vernacolari che restituiscono volontariamente un grande senso di appartenenza regionale.
Lamezia International Film Festival: il programma
Il programma del festival si presenta come sempre vario e articolato, e oltre alle proiezioni e ai dibattiti che avranno luogo all’interno del teatro saranno portati avanti anche incontri all’interno delle scuole del territorio.
Le giornate del festival saranno, come da tradizione, articolate in diverse rubriche: gli incontri con gli artisti si terranno ogni giorno alle 19:30 per la rubrica Esordi d’autore, che quest’anno ospita registi eccezionali del calibro di Stefano Mordini, Massimiliano Bruno e Francesca Olivieri. Si inizia oggi martedì 23 con la proiezione di La Scuola Cattolica di Stefano Mordini (presente in sala) e un incontro con i rappresentanti di alcune scuole di Lamezia Terme per discutere sul ruolo fondamentale dell’istituzione scolastica e sulla difficoltà di portare avanti i programmi e di farsi comprendere dagli studenti tra le mille suggestioni e le tante insidie del web e della attuale società dell’immagine.
“Non è stato facile, non sono stato bene in quel frangente”, dice Mordini sulla difficoltà di girare alcune delle scene più forti emotivamente de La Scuola Cattolica, in proiezione al Teatro Cinema Grandinetti martedì 23 novembre alle 21.00. “Abbiamo eliminato i riferimenti al fascismo e alla droga perché per noi era importante prendere quel racconto (La Scuola Cattolica, il libro di Edoardo Albinati, ndr) e identificarlo in quello del maschio che usava e vedeva la donna come un oggetto. In quegli anni il delitto del Circeo generò un dibattito, e lo stesso Pasolini sottolineò che quella violenza non era solo appannaggio della borghesia ma anche della borgata. Volevamo portare attenzione al tema dell’impunità: portare quella storia all’oggi e far diventare quella responsabilità di tutti”.
Mercoledì 24 sarà la volta di Francesca Olivieri, che presenta il suo primo lungometraggio Arberia, rappresenterà un’occasione preziosa per portare avanti un dialogo con il pubblico riguardo l’attaccamento alle proprie radici e per valorizzare la comunità Arbёrёsh, che da secoli arricchisce il nostro territorio insieme ad alcuni esponenti culturali delle varie comunità di origine albanese della zona del catanzarese. In particolare, l’assessore alla cultura di Maida, Sabrina Fiumara; l’assessore alla cultura di Caraffa, Serena Notaro; il professore Giuseppe Giordano, studioso; e il dirigente dell’IC di Maida, professore Giuseppe De Vita che riguardo alla connessione tra film, scuola e radici sottolinea: “Arberia parla di integrazione e dell’importanza delle tradizioni. A scuola è difficile gestire lo slancio verso il futuro con lo sguardo al passato, difficile ma non impossibile. Richiede molti sforzi di coordinamento e soprattutto una visione a 360° che guardi anche oltre l’aspetto meramente nozionistico per allargarsi alle competenze extracurriculari, e in questo senso il cinema è un mezzo perfetto”.
La rubrica Monoscopio si focalizzerà invece sui lavori di Stefano Mordini e a seguito dell’incontro con il regista sarà proiettato il suo ultimo lungometraggio La scuola cattolica, tratto dal romanzo di Edoardo Albinati.
Grazie alla partnership con l’associazione culturale Una, saranno inoltre trasmessi tre capolavori d’oltreoceano in lingua originale, per restare perfettamente in aderenza con il tema centrale di quest’edizione: i pluripremiati Parasite, Nomadland e Les Miserables.
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