Si riaccendono le luci del Teatro Politeama ma ad accendere la platea c’è la cantante Tosca con l’atteso live del suo Morabeza, l’album per cui nel 2020 ha ottenuto due Targhe Tenco, miglior interprete di canzoni e migliore canzone con “Ho amato tutto”. Un tripudio di colore e calore a quasi alla fine della kermesse Festival d’Autunno, fino al 26 settembre nel Centro storico di Catanzaro.
Un percorso attraverso la musica del mondo, in cui il tratto distintivo è la contaminazione tra musiche di ogni dove, come proprio il tema di questa diciottesima edizione del Festival, appunto, “Contaminazioni”. Un viaggio che inizia dalla casa e da un immaginario salotto sudamericano con il profumo di limoni. Un viaggio di un emigrante, che non vuole che la famiglia pianga, a cui dice “Torneró” e intanto vaga per mari in un racconto fatto di conoscenza di altri popoli mescolando le proprie radici a quelle francesi, brasiliane, portoghesi e tunisine estendendosi fino al nord Africa con musiche del tutto fokloristiche ma con spasmodica ricercatezza nella colorazione dei dettagli.
Al centro di ogni musica e suono la vita e i suoi sentimenti perché Morabeza, termine creolo di non facile traduzione, potrebbe essere identificato con la saudade di Pessoa, un sentimento intenso ma indefinito, di assoluto mistero, di gioia ma anche paura e angoscia verso il futuro e che per questo viene contemplata ogni tipo di emozione.
Tosca con Morabeza conduce il pubblico attraverso un dialogo continuo con i suoi musicisti, interpreta dal vivo i brani dell’album, e non solo, spingendosi anche oltre i confini della sua ricerca musicale.
Fotografie di Francesco Lucia