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Storia di un partigiano calabrese: Aldo Barbaro


Non tutti conoscono la storia dei partigiani calabresi che condussero il nostro Paese alla libertà dall’invasione nazifascista. Non tutti conoscono la storia di Aldo Barbaro.

Storia di Aldo Barbaro

Aldo Barbaro fu un partigiano catanzarese che a soli 22 anni scelse di combattere l’invasione nazifascista in Italia. A lui vengono attribuiti riconoscimenti come l’Eroe della Resistenza e Medaglia d’oro al Valor militare alla memoria.

Figlio di un ufficiale dell’Esercito ed a sua volta militare di carriera, Barbaro, dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre, fu tra i primi a costituire nuclei di patrioti, deciso a difendere a tutti i costi la dignità dell’Esercito e del popolo italiano. Alla richiesta di chi fosse il capo rispondeva fieramente con orgoglio di soldato: «Il comandante sono io».
Compì numerose azioni contro le forze naziste e quelle fasciste che le supportavano distinguendosi in quelle più audaci nelle Valli di Lanzo, nella provincia torinese. Alcune di queste sono ricordate nella motivazione della massima ricompensa al valore militare di cui è stato insignito: attacchi a formazioni nazifasciste, distruzione d’impianti militari, sabotaggi alle vie di comunicazione.

A Barbaro fu fatale la realizzazione di un piano per rifornire di armi le formazioni partigiane: con un gruppo di uomini in divisa da “repubblichini” era andato a “dare il cambio” alle guardie di un deposito d’armi. I partigiani non avevano destato sospetti ed erano riusciti ad entrare nell’edificio, dove avevano caricato di armi e munizioni un autocarro. Furono intercettati poco dopo essersi allontanati dal deposito. Raggiunto da un proiettile, Barbaro, che era alla guida dell’automezzo, riuscì a mantenerne il controllo e a condurre l’automezzo sino ad una casa isolata presso Coassolo, dove i partigiani si disposero per la notte. Ma i nazifascisti avevano organizzato subito un rastrellamento nella zona. Sorpresi nel sonno i partigiani, grazie al loro comandante che li copriva, riuscirono a sganciarsi.

Barbaro, dopo aver sparato sino all’ultimo colpo del suo mitra, fu catturato e immediatamente passato per le armi. Fu ucciso il 21 aprile del 1944 entrando così nella storia della Resistenza contro l’occupazione nazista del Paese.


Il ricordo di Aldo Barbaro

Nel quartiere San Leonardo di Catanzaro, luogo dove la famiglia Barbaro trovò alloggio nel ’45 a seguito della ricostruzione post bellica, è stata intitolata la Via ad Aldo Barbaro.

Numerosi reperti storici su Aldo Barbaro si hanno oggi grazie alla spedizione che fece il padre, Domenico Barbaro, nel ’46, alla ricerca delle orme del figlio ripercorrendo i luoghi nelle Valli di Lanzo. Di questo viaggio è stato pubblicato un libro: “Storia di Aldo Barbaro”.

Dal 2011 l’Associazione “Venti d’autore” si impegna a divulgare la storia di Aldo Barbaro nelle scuole e attraverso eventi e manifestazioni sull’eroe partigiano.

Nel 2017, proprio nel quartiere San Leonardo, è stato commissionato all’artista Aladin la realizzazione di un’opera di street art dedicata ad Aldo Barbaro.

Nel 2022 è stata inaugurata una mostra su Aldo Barbaro nel Museo storico militare di Catanzaro che sorge nell’area del Parco della Biodiversità.

Oggi il ricordo di Aldo Barbaro viene portato avanti da Emiliano Cosentini, discendente della famiglia Barbaro