Diario di bordo. Un ammonimento rivolto ad un catanzarese medio che si ritrova a doversi scontrare con una delle attività più antiche al mondo. Sono sicura che almeno il 90% delle persone che stanno leggendo questo articolo hanno capito perfettamente a cosa mi riferisco; sto parlando di quella tradizionale attività ludica che spesso viene rappresentata nell’immaginario popolare e collettivo tramite la leggendaria figura delle “comari affacciate al balcone”: il pettegolezzo. Ma quali sono le istruzioni per difenderci dal pettegolezzo?
Chissà quanti di voi, ogni qual volta incontrano qualcuno per strada mentre stanno passeggiando in compagnia, si lasciano coinvolgere da qualche commento (solitamente cattivo) o da qualche pettegolezzo. Diciamoci la verità, almeno la metà del tempo in una cena tra amici è impiegata per svolgere l’attività di gossip, attraverso la condivisione e diffusione di affari “segreti e privati” di altre persone che magari, anzi quasi sicuramente, non ci stanno particolarmente simpatiche. Per non parlare dei social!
Pettegolezzo sui social
Basti solo pensare ad Instagram e alla possibilità amplificata all’ennesima potenza di cui siamo in possesso per sapere tutti i fatti, diretti e indiretti, che fanno parte delle storie degli altri. Non metto in dubbio esistano anche molte anime nobili che sicuramente fanno uso di questa applicazione per motivi ed interessi altri, ma basta fare una veloce ricerca su Google e notare come, digitando banalmente la parola Instagram, molti dei link consigliati riguardano il “Come spiare un Account Instagram” o “Come guardare profilo privato senza farsi scoprire”. Secondo i dati riportati dalla ricerca condotta da Blogmeter (azienda leader in Italia nei servizi dedicati all’ecosistema dei social media) il 43% degli intervistati dichiara di servirsi dei social unicamente per farsi gli affari degli altri mentre il 12% li utilizza con il solo scopo di scrivere post originali.
Il pettegolezzo: istruzioni per riconoscere chi ne fa e come proteggerci
Il pettegolezzo ha una connotazione del tutto negativa tanto che viene definita come “chiacchiera
inopportuna o indiscreta o malevola”. Effettivamente, soprattutto per l’uso che noi ne facciamo,
non si parla semplicemente di restare informato e di informare gli altrI. Il pettegolezzo è una notizia
data sempre e per lo più con una punta di cattiveria, con l’intento di screditare qualcuno. Un
passatempo ludico sì, ma a discapito degli altri. Perché un conto è quando siamo noi a far pettegolezzo, un altro è quando lo subiamo.
È proprio per quest’ultimo aspetto e sull’essere vittima di pettegolezzo che ho una bella notizia da
dare alla società, soprattutto a quella catanzarese (e quindi anche a me stessa): il pettegolezzo fa
bene! Essendo visto come una minaccia, porta le persone, specialmente le donne, ad auto proteggersi per timore che in futuro possano essere ricambiate con la stessa moneta. Inoltre, fare pettegolezzo in gruppo, non solo crea un legame più solido, ma tiene lontano lo stress ed ha una valenza educativa in quanto si rimette ad avere un rilievo costruttivo personale, aiutandoci a capire meglio noi stessi e i nostri valori.
Perciò se vogliamo proteggerci dal pettegolezzo dobbiamo estirpare il problema alla radice e
dunque, come possiamo fare per riconoscere quello che, nel gergo tecnico, può essere definito come un “gossipparo”? Tendenzialmente questo personaggio ha delle caratteristiche ben circoscritte, come ad esempio l’insicurezza, la bassa autostima e in aggiunta sembrerebbe che la persona pettegola abbia in realtà un mondo interiore abbastanza povero.
Quale è allora l’unico modo proficuo per difendersi da questa arma che spesso, soprattutto come in una città come la nostra, risulta letale? IL SILENZIO. Sembrerà assurdo, ma il pettegolezzo nasce e muore con la nostra indifferenza, quindi non fatevi scoraggiare quando sentite fatti sul vostro conto di cui neanche voi eravate a conoscenza, anche in questo caso l’indifferenza risulta la migliore arma possibile, ma mi raccomando questo consiglio che vi ho svelato è un segreto, shh… non ditelo a nessuno.
Bibliografia sul tema pettegolezzo, istruzioni per l’uso:
Stefano Guarinelli, La gente mormora. Psicologia del pettegolezzo, Edizioni Paoline, 2014.
“Gossip at Work: Unsanctioned Evaluative Talk in Formal School Meetings”.