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A Catanzaro nasce MUDIAC: il museo a cielo aperto d’arte contemporanea

Con MUDIAC giunge a maturazione il processo artistico e sperimentale nato con Altrove, festival di arte pubblica nato nel 2014 a Catanzaro. Il progetto promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, vede coinvolti numerosi artisti di fama internazionale: dallo spagnolo Gonzalo Borondo al francese 3TTMAN, e altri personaggi di spicco della scena street art.

Cos’è Mudiac?

Opera di Giorgio Bartocci “Madre Nostra”

Le opere distribuite nello spazio pubblico della città di Catanzaro, dal centro storico fino ai quartieri periferici del capoluogo, sono state realizzate nel corso delle precedenti edizioni di Altrove Festival, colorando il tessuto urbano di opere d’arte astratta e di matrice concettuale. È con la nascita di un museo a cielo aperto che le opere assumono rilevanza all’interno di un contesto ancora più vasto.

L’iniziativa si insinua piacevolmente tra le facciate urbane, puntando ad una crescita sia territoriale che sociale, con la speranza di revitalizzare il tessuto creativo e restituire un senso di riappropriazione degli spazi, contribuendo ad una crescita patrimoniale cittadina. La partecipazione è uno degli elementi fondanti del progetto, di fatto, numerosi sono stati i laboratori finalizzati ad una ricerca di una migliore fruizione e illustrazione del museo ai quali hanno preso parte i residenti.

MUDIAC si propone come spazio di esplorazione, conoscenza e racconto del territorio, uno strumento capace di elargire silenziosamente l’arte e la cultura, aperto a tutti, perché la città deve essere uno spazio libero e accogliente. Frutto degli incontri coi cittadini è stata la resa di una fruizione assolutamente dinamica e innovativa che, attraverso una piattaforma virtuale, rende i percorsi e le opere accessibili anche allo spettatore meno edotto.

L’innovazione nell’arte contemporanea: la piattaforma MUDIAC

mudiac museo di arte contemporanea diffusa
opera “Untitled” di 2501

Alla piattaforma è possibile accedere attraverso la scansione di un QR code applicato nella parte inferiore di ciascuna opera, introducendola visivamente e non solo, presto sarà possibile ascoltare per ognuna di esse, e per alcune già lo è, una audio guida, proprio come in un tradizionale museo. Inoltre, vi si possono trovare una serie di percorsi, provvisti di ogni informazione relativa all’itinerario artistico, dalla distanza al tempo che si impiega percorrendolo; altresì è possibile la visualizzazione a 360 gradi, rendendolo virtualmente fruibile.

La visualizzazione a 360 gradi delle opere è un concetto importante perché, sebbene la street art sia motivo di riqualificazione degli spazi urbani, per i fondatori del progetto era necessario che ogni opera venisse vista nel suo contesto, per lo più degradato. Con la speranza, a questo punto, di rigenerare un tessuto culturale che possa partire dalla Calabria e possa espandersi altrove.