In questo articolo Miriam Belpanno ha selezionato cinque libri di scrittori, giornalisti e autori calabresi da leggere in vacanza.
Non chiamateli eroi. Falcone, Borsellino e altre storie di lotta alle mafie.
Un libro scritto a quattro mani da Nicola Gratteri (magistrato dal 1986, sotto scorta dall’89, dal 2016 capo della Procura di Catanzaro) e Antonio Nicaso, giornalista, saggista, accademico, storico, uno dei maggiori conoscitori di ‘ndrangheta al mondo. Due figure di grande rilievo che collaborano già da tempo nella stesura di testi. Questo però è un caso particolare: il testo raccoglie biografie degli eroi di mafia in una stesura inconsueta del tutto nuova. Non è un romanzo, né una collana di racconti, ma un graphic novel in cui alle storie vengono alternate grafiche accattivanti che riprendono quasi sempre il color rosso (colore della violenza ma anche che porta all’azione) in unico fil rouge fatto aneddoti e vicende di uomini comuni, tutti collegati dall’imperativo morale di combattere la mafia in ogni sua forma.
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Tutta una vita
L’ultimo romanzo di Saverio Strati, pubblicato dopo trent’anni dalla sua stesura. Fu rifiutato, allora, dall’editore abituale di Strati, Mondadori e adesso edito da Rubbettino nella meritoria ripubblicazione delle opere di uno dei grandi autori del Novecento italiano. Il romanzo, a cura di Vito Teti, racconta la storia di Pino e l’ incontro-scontro tra due cognizioni esistenziali della Nazione, del Sud e del Nord, dagli anni entusiastici del boom a quelli euforici di fine Novecento. A differenza di quanto avviene in altri romanzi dell’epica stratiana, qui non è l’anelito all’affrancamento dal bisogno materiale a muovere il protagonista, ma il desiderio di emancipazione spirituale, tagliare i ponti con l’immobilismo e i vincoli familistici della società da cui proviene, fare ingresso nella modernità, partecipare a una realtà libera, appagante, dove valgono altri e disinibiti principi morali, la dimensione contemplativa, l’arte, la bellezza: la civiltà.
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La grande balla. Non è vero che il Sud vive sulle spalle del Nord, è l’esatto contrario.
Non è un libro di uno scrittore calabrese, ma è un testo che tutti i calabresi dovrebbero leggere. È l’inchiesta condotta da Roberto Napoletano, scrittore, saggista e Direttore del Quotidiano del Sud, sulle vere cause, e le vere responsabilità, di un’Italia divisa in due, che si fa la guerra invece di unire le forze e per cui, da sempre, non è il Sud ad essere parassita del Nord, ma il contrario. Con documenti, statistiche e testimonianze, l’inchiesta illumina il lettore della vera storia sulla questione meridionale e su come il Nord abbia prosperato a spese di fondi e contributi destinati al Sud Italia. Quanti cittadini effettivamente sanno che sessantuno miliardi dovuti al Sud vengono ogni anno regalati al Nord? Un libro da leggere con accanto Gaviscon e Pantaprazolo.
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Macello
Nuovo romanzo di Maurizio Fiorino, scrittore e giornalista, autore di Amodio e Fondo Gesù. Ambientato in un Sud desolato negli anni ’70, il libro narra la storia di Biagio, figlio unico e orfano di madre che viene cresciuto dal padre, Bruno, macellaio del paese, uomo prigioniero dei propri silenzi. Sarà proprio la sua figura irrequieta e instabile a insinuare in Biagio il dubbio che quell’incomunicabilità piena di spigoli nasconda una verità mai detta. Ci sono poi Vittorio, il vecchio “vizioso” del paese che paga i ragazzini in cambio di rapporti squallidi, e Lia, la vicina di casa che usa rituali magici fino a diventarne ossessionata. Ci sono Elsa, l’unica donna che sembra in grado di amare suo padre ma che scompare con la stessa rapidità con la quale si infila nella loro vita, e Sara, una vecchia compagna delle scuole elementari che il protagonista finirà per sposare e che proverà, invano, a rendere felice. Infine lui, Alceo, un giovane sognatore che farà respirare a Biagio l’unico istante di tregua di quel mondo-tritacarne nel quale, prima o poi, si finisce.
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Storia dell’antindrangheta
È l’ultimo saggio di Danilo Chirico, giornalista, scrittore e autore di precedenti testi sulle mafie tra cui Il caso Valarioti. Nel 2011 con Dimenticati. Vittime della ’ndrangheta. In questo ultimo testo, edito Rubbettino, ricostruisce per la prima volta i movimenti per l’occupazione delle terre, le lotte politiche e per il lavoro, le vertenze ambientaliste, le denunce della Chiesa, i conflitti sociali, i cortei studenteschi, le vicende personali e collettive di tutti coloro che in Calabria hanno combattuto una dura e rischiosa battaglia contro la criminalità organizzata dal secondo Dopoguerra ad oggi. Ripercorre anche i fatti della storica manifestazione “Reggio-Archi” del 6 ottobre 1991 quando – unica volta in 60 anni – la Marcia per la Pace lascia il tradizionale percorso Perugia-Assisi e si trasferisce in Calabria. Quel giorno decine di migliaia di persone provenienti da ogni parte dello Stivale sfilano contro la ’ndrangheta: un evento che segna la nascita dell’antimafia sociale in Italia. Il quadro che emerge riscatta il popolo calabrese, spesso ingiustamente bistrattato.
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